La psicoterapia consiste in una serie di incontri, in genere una volta alla settimana, ciascuno della durata di circa 50 minuti. Durante le prime sedute viene messo a fuoco un obiettivo, che può essere modificato o integrato in corso d’opera. La durata della terapia varia da caso a caso, dipende dal tipo di obiettivo che ci si pone e dalle esigenze della persona.
Come psicoterapeuta mi sono formata con il modello dell’analisi transazionale e con una precedente formazione in psicoterapia strategica. Oggi il mio modo di lavorare è più ibrido, e condizionato dalle conoscenze che ho accumulato in vari anni di esplorazione teorica e clinica (che trovate in parte nei contenuti di questo sito). Il mio percorso di apprendimento è in continua evoluzione, anche attraverso un costante confronto con altri specialisti oltre che attraverso l’attività divulgativa.
Spesso utilizzo il protocollo EMDR (qui un mio articolo sull’argomento), un metodo psicologico per il trattamento dei problemi emotivi causati da esperienze di vita disturbanti, che vanno dagli eventi traumatici (come incidenti, aggressioni e calamità naturali) agli eventi disturbanti nell’infanzia (i traumi dell’attaccamento). Numerose ricerche indicano che l’EMDR offre un sollievo più rapido ai disturbi emotivi rispetto alle psicoterapie convenzionali.
Durante una seduta EMDR, il terapeuta lavora con il paziente per identificare il problema specifico, oggetto della terapia. Utilizza quindi un protocollo strutturato per guidare il paziente nella descrizione dell’evento e nel riconoscimento delle convinzioni disfunzionali che lo accompagnano, e per aiutare la sua elaborazione mediante movimenti guidati degli occhi o altre stimolazioni bilaterali degli emisferi cerebrali (in modo simile a quanto avviene naturalmente durante i sogni o il sonno REM). Durante l’EMDR il paziente può provare emozioni intense, ma al termine della seduta la maggior parte delle persone sente il ricordo delle esperienze traumatiche da cui era partito in modo nuovo e meno disturbante.
Si ritiene che, con questo metodo, il terapeuta faciliti la mobilitazione del meccanismo di autoguarigione del paziente, stimolando il sistema innato di elaborazione delle informazioni nel suo cervello.
– quelli che sono, secondo me, gli obiettivi di una psicoterapia
– un mio articolo sulla psicoterapia, in cui racconto come oggi sia considerata lo strumento migliore, rispetto alla sola psichiatria, per affrontare i disagi mentali