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La psicoterapia online

Si può curare un disagio psichico collegandosi al computer? La ricerca dice che non ci sono controindicazioni alla psicoterapia online

Il lettino, si sa, è passato di moda: per curare le malattie della psiche oggi si preferisce sedersi di fronte al terapeuta. Negli ultimi anni, però, si sta affacciando una novità: sempre più spesso, invece che varcare la porta dello studio, si preferisce accendere il computer. E conversare con lo specialista attraverso lo schermo. Diffusissima negli Stati Uniti e in Nord Europa, la psicoterapia online è molto praticata anche nel nostro Paese. Ma… si può fare? E funziona? Il dibattito è acceso e a manifestare dubbi sono tanto gli specialisti quanto i pazienti. Continua a leggere

La mindfulness

La “mindfulness meditation” (letteralmente “meditazione di consapevolezza”) è un programma che aiuta a gestire meglio la sofferenza fisica e psicologica.

mindfulnessQuando stanno male, gli occidentali soffrono più degli orientali: tendono ad autoaccusarsi e a rimuginare, alimentando così l’ansia e la depressione. Inoltre sono sempre preoccupati per quello che potrebbero perdere e insoddisfatti per quello che non hanno. Insomma: in Occidente, siamo nemici di noi stessi invece che nostri alleati.
Lo aveva capito, negli anni ’70, Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare al MIT di Cambridge (Massachusetts). Era l’epoca della New Age, e la passione per l’Oriente aveva contagiato America ed Europa. Una moda passeggera, dicevano i colleghi diffidenti. Ma Kabat-Zinn non la pensava così: in particolare era colpito da alcune pratiche di meditazione buddista che sembravano facilitare il distacco dalle cose terrene, liberando dalla sofferenza.
Invece che considerare la spiritualità orientale incompatibile con la scienza occidentale, prese i concetti fondamentali del buddismo, ne riformulò il linguaggio religioso e costruì un protocollo terapeutico che chiamò “Mindfulness-Based Stress Reduction” (riduzione dello stress basata sulla consapevolezza). Introdusse quindi il protocollo in un ospedale del Massachusetts e ne verificò l’efficacia con un trial clinico e i criteri della Evidence Based Medicine. Era il 1979, e i risultati di quella felice integrazione tra oriente e occidente si apprezzano oggi con l’affermazione della “mindfulness”, una delle pratiche di origine orientale che gode di maggior credibilità nel mondo occidentale. Continua a leggere

Gli obiettivi della psicoterapia

psicoterapia

Un fotogramma dalla serie In treatment

La psicoterapia è la cura del disagio psichico. In genere si rivolge a uno psicoterapeuta chi si trova in una situazione di sofferenza emotiva da cui non riesce a uscire. Talvolta conosce le ragioni del suo malessere, ma spesso gli sfuggono: sta male, è insoddisfatto della propria vita, ma non sa bene perché. La psicoterapia può aiutare a ristabilire un equilibrio e a intraprendere un percorso di cambiamento.

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Il copione di vita

Il copione è uno strumento usato in Analisi Transazionale per comprendere l’origine di comportamenti ripetitivi e disfunzionali di cui spesso non siamo consapevoli.

sara ricciardelli copione martaerba.itProprio come nei film, ciascuno di noi nella vita recita – in genere inconsapevolmente – un proprio copione.
Secondo Eric Berne, il copione si basa su decisioni prese per lo più da bambini. Sulla base di quello che avviene nei nostri primi anni di vita, o che dicono o fanno i nostri genitori, elaboriamo alcune convinzioni su di noi, sugli altri e sul mondo circostante che permangono tutta la vita, a meno che non intervengano fattori a modificarle.

In pratica, elaborando un proprio copione, ciascuno di noi da bambino programma il corso della sua vita successiva, compreso il tipo di relazione che allaccerà con gli altri, gli obiettivi che si porrà e i sentimenti che i vari eventi gli susciteranno. Il copione determina cioè il corso dell’esistenza, le crisi, le decisioni future.

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Psichiatria o psicoterapia?

Che cosa è meglio scegliere per curare un malessere mentale? Gli ultimi studi orientano verso la psicoterapia, eventualmente associata a una terapia farmacologica.

psicoterapia sararicciardelli per martaerba.itUna persona su cinque. Sarebbero diversi milioni gli italiani che, secondo uno studio promosso dall’OMS, hanno sofferto nel corso della vita di un malessere di origine mentale. Tra i più frequenti: la depressione (una persona su dieci), le fobie, il disturbo da stress post-traumatico, l’ansia, gli attacchi panico. Ma se negli ultimi quarant’anni è prevalsa l’idea che alla base di questi disturbi ci fossero squilibri chimici del cervello – e che quindi la cura migliore fosse la terapia farmacologica – da qualche anno a questa parte questa teoria è diventata meno convincente. Mentre le ricerche che danno valore ai risultati della psicoterapia – cioè a una cura basata sulla relazione, tra paziente e terapeuta – aumentano.

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Psicoterapie

Breve excursus sui modelli psicoterapeutici.

Sigmund FreudStoricamente la prima forma di psicoterapia è stata la psicoanalisi, inaugurata da Sigmund Freud a inizio ‘900, che con gli anni si modificò e si frammentò in mille scuole. Tra le più note quella dello svizzero Carl Jung (ex-allievo di Freud) e quella del francese Jacques Lacan. Dalla psicoanalisi derivano quelle che oggi sono definite “psicoterapie psicodinamiche”, basate sull’ipotesi che il malessere sia causato da un conflitto psichico inconscio che la terapia ha il compito di portare alla luce.

A inizio 900, in contrapposizione alla psicoanalisi, si sviluppò il comportamentismo, che guardava al comportamento più che alla psiche, e che procedeva per verifiche sperimentali più che attraverso ragionamenti teorici. Da esso derivano la psicoterapia cognitivo-comportamentale e le varie psicoterapie cognitive, concentrate a correggere le credenze e gli “schemi cognitivi” all’origine dei disturbi.

A metà 900 si sviluppò poi la “terza forza”, detta anche “umanistico esperienziale”, che poneva l’accento sulle risorse innate dell’individuo e sulla relazione tra terapeuta e paziente. Vi fanno parte, tra le altre, la psicoterapia centrata sul cliente di Carl Rogers, l’analisi transazionale di Eric Berne e la Gestalt di Fritz Perls. Esistono poi psicoterapie che non rientrano in queste categorie, come la psicoterapia sistemico-relazionale, la psicoterapia corporea, la bioenergetica e molte altre.

Convergenze. Tutti questi approcci sono in evoluzione e in progressivo avvicinamento. La maggior parte ha per esempio integrato la teoria dell’attaccamento di John Bowlby (sull’importanza dello stile di accudimento dei genitori), i risultati della “infant research” (con la scoperta che il neonato possiede già alla nascita capacità di relazione), l’attenzione al controtransfert (cioè alla reazione emotiva e corporea del terapeuta, che aiuta a comprendere il mondo interno del paziente), l’elaborazione di un “contratto terapeutico” (per focalizzare l’obiettivo della terapia) e le ultime scoperte delle neuroscienze (per esempio quella dei neuroni specchio).