Uno psichiatra scozzese, Iain McGilchrist, formula un’ipotesi affascinante: l’emisfero cerebrale destro è connesso alla realtà, il sinistro la interpreta. Ma che accade se l’interprete prende il potere?
Perché il cervello è diviso in due? Perché non possediamo un unico groviglio sferico di neuroni interconnessi, bensì due emisferi distinti, collegati tra loro da un fascio di fibre (il “corpo calloso”)? Può sembrare una domanda oziosa, ma non lo è. La tesi di Iain McGilchrist, psichiatra scozzese autore del libro Il padrone e il suo emissario (Feltrinelli), è che questa divisione è necessaria non tanto per una “divisione di compiti” – come si riteneva in passato – quanto per una “divisione di ruoli”. Per essere ciò che siamo abbiamo bisogno di entrambi gli emisferi, evitando che uno prevalga sull’altro. Cosa niente affatto facile perché, avverte McGilchrist, l’emisfero sinistro sta usurpando il potere al destro. Con conseguenze potenzialmente gravi.
Proviamo a capire perché.